Kosovo
“Ho attraversato in autobus Croazia, Bosnia e Serbia, teatro dei sanguinosi conflitti degli anni 90, per arrivare infine in Kosovo, dove sono terminati, per sempre si spera, gli anni dell’odio feroce che ha dilaniato i balcani occidentali. Di fronte a me ho trovato una situazione complessa, in cui non potevo, nè volevo, essere coinvolto e che ho deciso pertanto di raccontare da osservatore esterno”. Così Ignacio Maria Coccia mi introduce al suo bel libro, in cui oltre alle sue fotografie, si possono leggere i testi di Raffaele Coniglio, Renata Ferri ed Ennio Remondino, che, dopo la prefazione ufficiale dell’ambasciatore italiano a Pristina Michael L. Giffoni, introducono le immagini. Aprire con i testi bilancia la scelta radicale e potenzialmente rischiosa di usare nel corso del libro le immagini senza didascalie nè testi di accompagnamento. Di solito queste operazioni vengono definite cinematiche, per la relazione con una visione priva della mediazione della parola scritta e tipica del cinema. Potenzialmente pericolosa perchè evitando i testi si corre il rischio di non dare gli elementi di contestualizzazione spesso necessari a comprendere davvero una serie fotografica.
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Paoletti D’Isidori Capponi Pagg.:112 – Foto:52 – Prezzo:25 euro