Angelo Turetta
Angelo Turetta nasce ad Ancona nel 1955 ed è uno dei più apprezzati fotografi di scena del cinema italiano. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, inizia la sua carriera di fotografo ritraendo l’avanguardia teatrale degli anni Settanta e Ottanta. In seguito volge la sua attenzione a specifici temi sociali e di attualità internazionale e nazionale, in particolare alla città di Roma. L’emigrazione, la prostituzione, le feste dell’alta borghesia, un lavoro seguito con la polizia nelle zone di piu’ alta densità criminale e l’arrivo dell’Islam nella capitale del Cristianesimo lo portano a documentare in modo approfondito i cambiamenti sociali. Dal 1982 collabora con l’Agenzia Contrasto, per la quale realizza reportage su temi sociali e di attuali e nazionali che internazionali. Dal 1990 è fotografo di scena per il cinema, collaborando con registi quali Emanuele Crialese, Sergio Rubini, Dario Argento, Christian De Sica e Cristina Comencini.
Natalya Saprunova
Natalya Saprunova, fotografa residente a Parigi e membro dell’agenzia Zeppelin, è nata nel 1986 a Murmansk nella regione artica della Russia. Durante gli studi superiori come docente di francese in Russia, ha lavorato come fotoreporter per il quotidiano Murmansk Messenger. Naturalizzata francese e laureata in Fotogiornalismo documentario presso la scuola EMI-CFD di Parigi nella primavera del 2020, continua a esplorare le questioni della società moderna legate all’identità, all’integrazione, al cambiamento climatico, alla gioventù, alla femminilità e alla spiritualità. La fotografa è membro della scuola Graine de photographe di Parigi dal 2016, condividendo le sue conoscenze con gli appassionati di fotografia. Natalya Saprunova è finalista e vincitrice di numerosi premi tra cui: premio CANON Story Daily Life agli Istanbul Photo Awards, UNICEF Photo of the Year, Marilyn Stafford FotoReportage Award, Lucie Foundation Award, Ann Lesley BarTur Photo Award Judges’ Choice, LensCulture Critics’ Choice , Premio Meitar per l’eccellenza nella fotografia, Canon Female Photojournalist Grant.
Fausto Podavini
Fausto Podavini nasce a Roma nel 1973, e consegue il Master di Reportage presso l’accademia di fotografia Jonh Kaverdash di Milano. Professionista dal 2008, si avvicina alla fotografia sin da adolescente iniziando un personale percorso fotografico prima come assistente e fotografo di studio. Si avvicina sempre più alla fotografia di reportage sociale, fino ad arrivare ad intraprendere un percorso da freelance. Negli anni, Podavini ha collaborato con varie Ong per la realizzazione di vari reportage in Italia, Perù, Kenya ed Etiopia. Nel 2010 entra a far parte definitivamente del Collettivo Fotografico WSP dove, oltre alla figura di fotografo, svolge l’attività di docente di fotografia reportagistica. Ha fatto parte dell’agenzia Lapresse. Attualmente lavora in Africa e in Kashimr. Negli anni Podavini ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali (Sony, PDN, PX3, World.Report Aword, Winephoto, IPA) culminati con il World Press Photo 2013 con il lavoro MiRelLa e nel 2018 con il lavoro “Omo Change”. I suoi lavori sono stati pubblicati su numerose riviste italiane e internazionali e le sue opere sono state esposte in varie città come Roma, Milano, Buenos Aires, New York, Parigi, Barcellona, Londra, Kuala Lumpur, Vilnius.
Marco Longari
Marco Longari, laureato “cum laude” all’Istituto superiore di fotografia (Isfci) di Roma, ha iniziato la sua carriera di fotogiornalista nel 1998 occupandosi della guerra in Kosovo, prima di entrare nell’Agenzia France Press in Ruanda nell’aprile del 2000. Come chief photographer dell’Afp ha lavorato a Nairobi (coprendo i paesi dell’Africa orientale e dell’Oceano Indiano) e a Gerusalemme, da cui per sette anni si è occupato di Israele e Territori Palestinesi, Egitto, Libia e Siria. Attualmente opera a Johannesburg come Africa Chief Photographer.
Karl Mancini
Karl Mancini è un fotografo documentarista italiano con base a Roma e Buenos Aires. Dal 2001 ha lavorato in più di 90 paesi, con una particolare preferenza per l’Asia e il Sud America, come fotoreporter e scrittore freelance, seguendo eventi socio-storici e politici e concentrandosi su temi come la violenza di genere (su cui ha lavorato per 15 anni), le conseguenze della guerra, le minoranze, i diritti umani, l’ambiente e la migrazione. Con il suo ultimo lavoro “In the name of wellness” ha ricevuto nel 2022 e nel 2023 il grant del Pulitzer Center on Crisis Reporting. Il suo lavoro a lungo termine “Vivir Para Contarlo / Live to Tell” sulla violenza di genere e la lotta dei movimenti delle donne per i diritti umani fondamentali è stato premiato, tra gli altri, al Sony World Photography Award, al Luis Valtueña International Humanitarian Photography Award, al Days Japan International Photojournalism Award, al Gomma Grant, al Photon Award, al Prix Visa del ANI, ai Kolga Awards ed è stato selezionato tra i finalisti del prestigioso Alexia Foundation Professional Grant e del Leica Oscar Barnack Award. Attualmente è freelance e negli ultimi anni si è occupato di tematiche ambientali legate alle conseguenze socio-economiche del neocolonialismo.
Natalia Alana
Natalia Alana è fotografa, educatrice, retoucher e photoeditor. È brasiliana ma attualmente vive a Roma. Si è laureata in fotografia a San Paolo e opera nel settore dal 2012. Ha lavorato con pubblicità e moda come retoucher e photoeditor. Attualmente si occupa di editing di progetti fotografici, color grading e consulenza per fotografi professionisti, oltre a tenere corsi e workshop tra Italia e Brasile. Ha realizzato il color grading a uno dei progetti vincitori del World Press Photo 2023 nella categoria “Storie-Sud America”. Il suo lavoro è stato pubblicato da importanti media come The NewYork Times, National Geographic, PulitzerCentre, POYLatam, Harper’sBazaar, Groene, Vogue, LifeGate, EuroNews, L’Espresso, Stern, InformationDK, Folhade S.Paulo, Republik, LeicaFotografie International. Fa parte del collettivo Women Photograph.